
Tipicamente coltivati a partire dall'estate per raccolte autunno-invernali, sono disponibili in commercio numerose tipologie che differiscono tra loro per forma, colore del cespo e durata del ciclo di coltivazione.
Gli ortaggi conosciuti con il nome di radicchio sono forme coltivate della cicoria selvatica (Cichorium intybus), in alcuni casi incrociata con la simile indivia (Cichorium endivia), detta anche scarola, originaria e coltivata da millenni soprattutto nel bacino del Mediterraneo. Le varie specie del genere Cichorium sono interfertili, ovvero, capaci di fecondarsi reciprocamente e dare seme fertile. È soprattutto grazie a questa caratteristica che si deve la ricchezza di tipologie di radicchio esistenti. Il radicchio è un ortaggio tipicamente veneto, ma è comune anche in altre regioni del Centro e Nord Italia. A partire dagli anni Ottanta e Novanta del secolo scorso ha cominciato a riscuotere un discreto successo anche all'estero, sia in termini di consumi sia di espansione delle aree di coltivazione. Sopporta bene il freddo, motivo per cui risulta adatto alla coltivazione per il consumo autunno-invernale. In queste pagine vediamo assieme quali sono le sue origini, le caratteristiche della pianta e le tipologie più facili da coltivare. Prendiamo in considerazione quelle che non necessitano di forzatura e/o imbianchimento, perciò più adatte alla coltivazione hobbistica. Poiché è un ortaggio a raccolta autunno-invernale, la coltivazione deve iniziare nel cuore dell'estate. Per questo motivo, per poter organizzare al meglio la semina e produrre piantine con pane di terra, vi consigliamo di iniziare già adesso la ricerca della semente delle tipologie che desiderate coltivare. L'avvio della coltivazione si può anche effettuare partendo direttamente dal trapianto di piantine con pane di terra, oramai facilmente reperibili presso i più forniti vivai orticoli e/o garden center.
CENNI STORICI SULLA LORO ORIGINE
Il progenitore comune di tutte le tipologie di radicchio è comunemente riconosciuto nel radicchio Rosso di Treviso, ossia negli individui a foglia rossa di cicoria introdotti in Europa nel XV secolo, diffusosi nel Veneto a partire dal secolo successivo. Da questo derivano il Rosso di Verona e il Rosso di Treviso Precoce, mentre il Variegato di Castelfranco si presume provenga da un incrocio effettuato nel Settecento nella zona di Castelfranco Veneto (Treviso) tra il Rosso di Treviso e l'indivia scarola. Negli anni trenta del secolo scorso, a Chioggia, gli orticoltori che coltivavano il Variegato di Castelfranco iniziarono a selezionare piante che mostravano una spiccata propensione a embricare (sovraporre) le foglie e a formare un «grumolo» (la caratteristica forma del radicchio) con foglie molto aderenti e sovrapposte. Nacque così il Variegato di Chioggia. Selezionando piante del Variegato di Chioggia che mostravano screziature rosse delle foglie progressivamente sempre più marcate e ampie, attorno agli anni Cinquanta dello scorso secolo venne creato il Rosso di Chioggia. Negli anni Quaranta del secolo scorso, a Lusia (Rovigo), rinomata zona orticola veneta, la selezione a partire dal Variegato di Castelfranco portò alla creazione di un altro radicchio, il Bianco o Variegato di Lusia, dal grumolo compatto e dalle foglie di colore giallo chiaro con screziature rosse. Le derivazioni più moderne del Rosso di Verona sono il Verona Rosa (ottenuto nel 2010), il Verona Giallo (del 2015) e il Verona Costa o Banda Rossa (ottenuto selezionando gli individui di Rosso di Verona con le nervature rosse anziché bianche). Queste ultime tre tipologie non sono illustrate nello schema in alto poiché, essendo di recente derivazione, non sono annoverate tra quelle storiche.
COME SI PRESENTA LA PIANTA
Il radicchio è un ortaggio a ciclo biennale: durante il primo anno di crescita forma le foglie e l'apparato radicale nel secondo anno fiorisce. A scopo produttivo si coltiva come annuale cioè si raccoglie quando si è formato il creato il grumolo di foglie (la parte commestibile della pianta). La radice è un fittone di forma conica con funzioni di riserva e può raggiungere i 30-50 cm di lunghezza. Le foglie, a seconda della tipologia, si distinguono sostanzialmente in base alla forma (allungata, a palla, a pigna), al colore (rosso, giallo, rosa, variegato) e al tempo di margine (intero o dentato). Presentano una grossa nervatura centrale: spessa e continua oppure larga, schiacciata e digitiforme (cioè a forma di mano). Le foglie, nel loro insieme, vanno a formare il grumolo, che può essere a palla, ovoidale, ovoidale allungato o aperto. I fiori, riuniti in infiorescenze a capolino, sono di colore blu e sbocciano a maggio-giugno. La fioritura coinvolge dapprima i fiori più vicini al terreno, poi progressivamente quelli più alti. L'impollinazione avviene a opera degli insetti (è cioè entomofila), in particolare api. Il seme del radicchio è un achenio, piccolo frutticino secco cui è attaccato il pappo, cioè una struttura piumosa e leggera atta alla dispersione dei semi a opera del vento (dispersione anemocora). Di seguito vi presentiamo le principali e più diffuse tipologie di radicchio da coltivare nell'orto familiare, suddivise in base al colore del grumolo.
RADICCHI ROSSI

Rosso di Treviso Precoce (1). L’aggettivo «precoce» significa che, nella stagione di coltivazione, è pronto da raccogliere normalmente prima del parente Rosso di Treviso. Tuttavia oggi, grazie al lavoro di diversi decenni di agricoltori e genetisti, esistono varietà sia precoci sia tardive di entrambe le tipologie. Si può dire quindi che, rispetto al passato, i termini «precoce» e «tardivo» siano totalmente scissi dal reale comportamento delle varietà all'interno della tipologia, ovvero esistono varietà precoci e tardive sia di Treviso Tardivo sia di Treviso Precoce. Il Rosso di Treviso Precoce è stato creato dagli agricoltori trevigiani come alternativa al Tardivo, in quanto non necessitava del processo di forzatura e imbianchimento e tende alla formazione di un cespo ben chiuso e compatto. E’ detto anche Spadone, per la forma allungata della lamina fogliare che ricorda una spada. Le foglie, ampie, regolari ed embricate, sono di colore rosso rubino e presentano una nervatura bianca centrale molto larga e spugnosa. Il grumolo ha una lunghezza di 15- 25 cm e forma ellittica (cioè simile a un pallone da rugby), del peso di 150-500 grammi. È croccante con una nota amarognola che si attenua dopo le prime due o tre gelate. Il suo ciclo di coltivazione, partendo dal trapianto, può essere breve (60-70 giorni) oppure lungo (dai 90 ai 130 giorni). Le varietà moderne sono in grado di formare un grumolo compatto senza alcun bisogno di legatura.
Rosso di Verona (2). Ha grumolo con la classica forma a pigna, del peso di 150-300 grammi, compatto e serrato nella parte apicale, e foglie color rosso cremisi con un'evidente nervatura bianca, spessa e ampia. Anche il Rosso di Verona deriva dal Rosso di Treviso e risulta simile al Rosso di Treviso Precoce per la maggior parte dei caratteri, tranne per l'altezza del cespo (minore in questa tipologia) e per la forma che è più appuntita. È piuttosto amarognolo e, al contempo, croccante nel cuore e tenero nelle foglie; come tutti i radicchi tende ad addolcirsi nel tardo autunno-inizio inverno con le gelate della stagione. Vi sono varietà a ciclo breve (60 giorni), medio (80-90 giorni) e tardivo (120-150 giorni).
Rosso di Chioggia (3). Altresì conosciuto come Palla Rossa per la sua forma sferica di colore variabile dal rosso cremisi all'amaranto, questo radicchio ha foglie rotondeggianti strettamente embricate. Si distingue una nervatura centrale bianco perla e nervature secondarie ben ramificate del medesimo colore che si irraggiano nel lembo fogliare. Si distinguono varietà più precoci (55-60 giorni) dal sapore dolce o leggermente amarognolo, del peso di 180-400 grammi e di consistenza croccante e varietà tardive (dai 90 a 150 giorni) del peso compreso tra i 200 e i 450 grammi, gradevolmente amarognole e di consistenza mediamente croccante.
RADICCHI VARIEGATI
Variegato di Chioggia (4). Le sue grandi foglie rotondeggianti, dalla nervatura centrale chiara non molto pro-nunciata, ondulate e con colorazione di fondo crema e screziature rosso violacee, assumono naturalmente una posizione arrotolata andando a formare il classico grumolo a palla. Le sue dimensioni sono pressoché uguali a quelle del Rosso di Chioggia o, leggermente superiori, di conseguenza il peso varia tra i 300 e i 500 grammi. Esiste solo nella versione originale «tardivissima» (cioè che si raccoglie dopo circa 150 giorni dal trapianto) per raccolte durante il mese di marzo, tanto da essere localmente chiamato anche Marzatico.
Bianco o Variegato di Lusia (5). Presenta un cespo di forma cilindrica e vo-luminosa, con grumolo compatto con foglie esterne espanse, screziate di rosso su fondo bianco-giallo. I cespi hanno un peso medio di 500-700 grammi e un diametro minimo di 15 cm. Il fogliame interno è sottile con nervatura poco pronunciata, di colore verde chiaro con lievi variegature rosse. In commercio ne esistono varietà a ciclo breve (55-70 giorni), medio (80-90 giorni) e tardivo (100-120 giorni) e da controstagione, cioè da coltivare in primavera.
Variegato di Castelfranco (6). Conosciuto anche come «Fiore» o «La rosa che si mangia», si presenta con un bel cespo a forma di rosa del diametro minimo di 15 cm e del peso di 250-500 grammi e oltre, con foglie basali esterne piatte, mentre quelle centrali gradualmente più inclinate. Le foglie rotondeggianti sono ondulate, spesse, con margine frastagliato e colorate di bianco-crema, con variegature viola-rossastre. Anche per questa tipologia di radicchio è possibile coltivare varietà precoci (60-70 giorni), medie (80-90 giorni) e tardive (100-120 giorni), queste ultime da raccogliere nell'anno successivo al trapianto. Sul mercato sono reperibili anche varietà adatte alla coltivazione primaverile. Un tempo questa tipologia veniva imbianchita in stalla, al caldo, su un letto di letame, operazione che permetteva la formazione di un cespo tenerissimo, da aprire sfogliandolo a mano in acqua tiepida. Oggi ci si avvale di varietà autoimbiancanti che formano già in campo un cespo compatto, da aprire sempre sfogliando le foglie in acqua per mostrare il cuore color crema screziato di rosso. È un radicchio tendente al dolce, con note delicatamente amarognole che lo rendono molto equilibrato.
ALTRI RADICCHI POCO CONOSCIUTI
Verona Costa o Banda Rossa (7). Simile per forma al Rosso di Verona, presenta foglie rosso-violacee caratterizzate da una nervatura centrale rossa e nervature secondarie rosse con un sottile bordo bianco. Il cespo è compatto, del peso medio di circa 350 grammi. Sul mercato sono disponibili solo varietà a ciclo tardivo (100-110 giorni).
Verona Rosa (8). La forma del grumolo ricorda quella del Rosso di Verona, ma con foglie non completamente adese e con un grazioso colore rosa pallido antico. Raggiunge un ragguardevole peso, dell'ordine di 350-400 grammi. Appartiene alla classe dei radicchi tardivi (100-120 giorni), con selezioni più precoci all'interno della tipologia, ma comunque con un ciclo non inferiore ai 100 giorni dal trapianto.
Verona Giallo (9). Conosciuto anche come Giallo di Verona, ha un grumolo che a maturazione evidenzia un cuore dal caratteristico colore giallo paglierino del peso di 250-300 grammi. Le foglie, piuttosto carnose e dalla nervatura principale larga e piatta, sono embricate a formare un cespo di forma ovoidale. Sul mercato esistono solamente varietà a ciclo medio-tardivo (100 giorni).