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Il Radicchio
Chi è: Cichorium intybus var. foliosum, fam. Asteraceae.
Origine: Bacino del Mediterraneo, Italia.
Caratteristiche: Erbacea biennale, coltivata come annuale, ha foglie variegate o in diverse tonalità di rosso, giallo o rosa, lunghe e strette con portamento assurgente, oppure tondeggianti ed embricate, che formano cespi tondi. Nel secondo anno si formano gli scapi fiorali, con corolle azzurre intenso.
Durata del ciclo vegetativo: Da 55 a 150 giorni, a seconda della tipologia e della varietà.
Facile da coltivare, è il re delle insalate per il sapore inconfondibile e la bellezza delle foglie, che in alcune varietà si aprono a corolla. Siamo ancora in tempo per seminarlo in vista del raccolto invernale, quando diventerà ancora più gustoso dopo qualche gelata.
Lo sapevate che...🌱
Preparazione del terreno: La coltivazione del radicchio, pianta dotata di fittone lungo anche 30-40 cm, richiede una lavorazione profonda del terreno, che va dissodato con una forca vanga, senza girare le zolle di terra. Si distribuisce poi, in superficie, 1,5 kg per metro quadrato di compost maturo (oppure 1 kg di stallatico pellettato per metro quadrato) che va interrato con una leggera fresatura o con un rastrello.
Epoca di semina: La semina del radicchio a maturazione autunno-vernina si esegue generalmente tra giugno e luglio al Nord e tra fine luglio e agosto al Sud.
Modalità di semina: Il radicchio si semina direttamente a dimora: su terreno ben affinato si tracciano con un bastoncino solchi paralleli profondi al massimo 1 cm e distanti 40 cm l'uno dall'altro. Si distribuisce poi il seme lungo i solchi e lo si ricopre con la terra. La superficie può essere eventualmente livellata con un apposito rullo, in modo da far aderire bene la terra al seme. Subito dopo occorre innaffiare a pioggia.
Diradamento: Le nuove piantine spuntano dopo 2-3 giorni dalla semina e, quando hanno sviluppato 4-5 foglie vere, vanno diradate, lasciando una piantina ogni 30 cm.
Diserbo: Durante tutto il periodo di coltivazione è molto importante tenere pulito il terreno dalle malerbe con sarchiature costanti.
Irrigazioni: Devono essere regolari, soprattutto se l'andamento stagionale è asciutto. Meglio bagnare il mattino presto, in modo che le foglie possano asciugare durante la giornata, Raccolta A seconda della tipologia scelta il radicchio sarà pronto a partire da 55 fino a 150 giorni dopo il diradamento. Il momento giusto per raccoglierlo è quando il cespo risulta sodo e le foglie sono ben embricate. Se si raccoglie dopo qualche gelata, il suo sapore migliora: il freddo ne addolcisce il gusto tendenzialmente amarognolo, lo rende più croccante e accentua la colorazione delle foglie. Dopo aver reciso il cespo circa 2 cm sotto il colletto, si eliminano le prime foglie che potrebbero essere danneggiate.
Avversità: Il radicchio può subire attacchi di afidi, che si possono controllare con il sapone molle o altri metodi biologici. In caso di caldo umido e scarsa circolazione d'aria, possono svilupparsi malattie fungine come l'oidio, che si contiene con vaporizzazioni fogliari a base di acqua e bicarbonato, da ripetersi ogni 2-3 giorni.
Le sue esigenze
Clima: Il radicchio ama il clima temperato, con temperature tra 15 e 20 °C, e posizioni soleggiate e ventilate. Le varietà tardive sopportano brinate e nevicate leggere, resistendo fino a -4 °C.
Terreno: Cresce bere nei suoli sciolti, profondi, ricchi di sostanza organica e privi di ristagni idrici.
Esigenze nutritive: Ama i suoli fertili, distribuire compost o stallatico maturo prima della semina.
Le varietà
Tipologia dal cespo chiuso, con forma simile a quella di un pallone da rugby e foglie di colore rosso scarlatto, allungate come la lama di una spada: per questo motivo è detto anche 'Spadone'. La nervatura centrale è bianca e ampia. Amarognolo, risulta più adatto al consumo cotto, in risotti, alla griglia o stufato al forno. Si semina a partire da inizio luglio al Nord, fino a inizio agosto al Sud, con raccolte da metà ottobre fino a dicembre.
Il cespo ha la caratteristica forma a pigna, ossia affusolata in punta, con un cespo compatto e foglie rosso porpora fermamente adese le une alle altre. Amaro e croccante, si mangia sia cotto sia crudo e viene perfino utilizzato per realizzare prelibatezze dolci. Si semina a partire da inizio luglio al Nord, fino a fine agosto al Sud, con raccolte dai primi di ottobre fino a febbraio.
Detto anche la 'Rosa' o il 'Fiore che si mangia', per il suo cespo aperto con foglie color crema screziate di rosso e il margine fogliare frastagliato. Le foglie normalmente vengono aperte a mano in acqua dopo la raccolta per conferirgli la tradizionale forma a corolla. È tendenzialmente dolce, con un retrogusto lievemente amarognolo che lo rende molto versatile e apprezzato in cucina: il suo utilizzo tradizionale è crudo in insalata, ma si adatta molto bene all'impiego in ripieni, sughi e anche in dolci. Si semina a partire da inizio luglio al Nord, fino a metà agosto al Sud, con raccolte da ottobre fino a metà febbraio.
Il cespo è compatto e rotondo, le foglie sono bianco-giallastre con venature rosso cremisi. Ha un sapore dal retrogusto dolce ed è gradevolmente aromatico, per cui si presta al consumo in insalata, benché venga usato anche stufato. Si semina da fine giugno al Nord, fino a metà agosto al Sud, con raccolte da metà settembre a metà gennaio.
Si tratta di un discendente del 'Rosso di Verona' in cui è stata selezionata la caratteristica delle nervature colorate di rosso-violaceo con bordo bianco, pertanto la forma del cespo è a pigna come nel 'Rosso di Verona'. Per la carnosità delle foglie è particolarmente indicato da mangiare crudo, in insalata. Si semina all'inizio di agosto al Nord, a metà agosto al Sud, con raccolte in gennaio e febbraio.
La forma del cespo è tipicamente ovoidale, mentre il colore è un bel giallo paglierino, con foglie polpose. È molto apprezzato crudo in insalata per la sua consistenza. Ne esistono solo varietà medio-tardive con semina nella prima metà di agosto al Nord e a metà agosto al Sud, con raccolte in dicembre e gennaio.
Le foglie sono di colore rosa con sfumature più o meno intense, mentre la forma del grumolo ricorda quella del 'Rosso di Verona'. Per il colore e per la consistenza carnosa delle foglie è più apprezzato per il consumo crudo. Si semina a metà agosto, con raccolta da dicembre fino a gennaio.
Come si coltiva?
1)Preparare il terreno
Dissodare il terreno con la forca vanga senza girare le zolle. Incorporare il concime con un rastrello.
2) Seminare
In estate distribuite il seme lungo file profonde 1cm, coprire con un velo di terra, comprimere con la pala o livellare con il rullo e innaffiare.
3) Diradare
Quando le piantine hanno sviluppato 4-5 foglie vere, vanno diradate, lasciando una piantina ogni 30cm. Scegliere le piantine più sane e meglio sviluppate.
Il trucco
Coltiviamolo su aiuole rialzate
Il radicchio è un ortaggio che patisce il ristagno idrico e non si sviluppa bene in terreni saturi d'acqua. Questi ultimi, infatti, impediscono all'ossigeno di arrivare alle radici, causando quella che si chiama asfissia radicale. Per scongiurare quésto pericolo, soprattutto in suoli con difficoltà di drenaggio, Andrea Ghedina, genetista e socio fondatore dell'azienda sementiera Smarties.bio (www.smarties.bio), consiglia di seminare il radicchio su aiuole rialzate di 10-15 cm rispetto al piano di campagna: se larghe 80-100 cm, possono ospitare due file, In questo modo si ottiene un rapido deflusso dell'acqua. Per prolungare il periodo di raccolta, invece, se le temperature notturne scendono decise sotto lo zero, è consigliabile coprire il radicchio con del tessuto-non tessuto.